Cleptoscopio di Laurenti-Russo
1932 - 1933
inventario
IGB-5160
autori
Gioachino, Russo
(inventore/ progettista)
; Cesare, Laurenti
(inventore/ progettista)
collocazione
deposito
descrizione
Modello ditdattico in legno di un cleptoscopio, senza lenti, composto da due parti ad incastro.
Replica del prototipo di cleptoscopio di Russo e Laurenti.
Copia fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Si tratta, assieme al Toplos di Triulzo, del primo periscopio panoramico, cioè a grandissimo campo (60°), senza deformazioni.
Sino dai primi tempi della costruzione di navi subacquee si manifestò la necessità di apparecchi ottici che permettessero durante l'immersione di poter osservare la superficie sovrastante del mare. La Regia Marina aveva costruito una prima torpediniera sottomarina alla quale fu imposto il nome di " Delfino" al quale fu applicato un comune cannocchiale terrestre, disposto verticalmente a guisa di alberetto e munito, in alto e in basso, di superfici riflettenti inclinate a 45 gradi. Il campo di visione del cannocchiale era però assai esiguo (pochissimi gradi) e non affatto adatto alla navigazione subacquea. Gli ingegneri della Regia Marina, Gioachino Russo e Cesare Laurenti, idearono nel 1901, contemporaneamente a Triulzi, un sistema avente un campo visivo ampio fino a 60 gradi, chiamato Cleptoscopio il quale venne montato sul sottomarino Delfino. Il cleptoscopio permise di trasformare i battelli subacquei, nati negli ultimi anni dell'Ottocento,in degli strumenti bellici efficaci poichè permetteva di effettuare missioni d'agguato con grande precisione rimanendo "invisibili" dato che sporge dall'acqua solamente con un piccolo tubo di una dozzina di centimetri di diametro.
Replica del prototipo di cleptoscopio di Russo e Laurenti.
Copia fatta realizzare dal CNR in occasione dell'Esposizione Universale di Chicago del 1933, "A Century of Progress", che intendeva celebrare il progresso scientifico e tecnologico.
Si tratta, assieme al Toplos di Triulzo, del primo periscopio panoramico, cioè a grandissimo campo (60°), senza deformazioni.
Sino dai primi tempi della costruzione di navi subacquee si manifestò la necessità di apparecchi ottici che permettessero durante l'immersione di poter osservare la superficie sovrastante del mare. La Regia Marina aveva costruito una prima torpediniera sottomarina alla quale fu imposto il nome di " Delfino" al quale fu applicato un comune cannocchiale terrestre, disposto verticalmente a guisa di alberetto e munito, in alto e in basso, di superfici riflettenti inclinate a 45 gradi. Il campo di visione del cannocchiale era però assai esiguo (pochissimi gradi) e non affatto adatto alla navigazione subacquea. Gli ingegneri della Regia Marina, Gioachino Russo e Cesare Laurenti, idearono nel 1901, contemporaneamente a Triulzi, un sistema avente un campo visivo ampio fino a 60 gradi, chiamato Cleptoscopio il quale venne montato sul sottomarino Delfino. Il cleptoscopio permise di trasformare i battelli subacquei, nati negli ultimi anni dell'Ottocento,in degli strumenti bellici efficaci poichè permetteva di effettuare missioni d'agguato con grande precisione rimanendo "invisibili" dato che sporge dall'acqua solamente con un piccolo tubo di una dozzina di centimetri di diametro.
definizione
modello di periscopio della Marina Italiana
misure
altezza: 274 cm; diametro: 22 cm
materiali
legno; metallo
acquisizione
C.N.R. - Consiglio Nazionale delle Ricerche (1954)
iscrizioni
94 (inventariale)
94 (inventariale)
94 (inventariale)
settore
Navale
tipologia
modello
scheda ICCD
PST