Sega idraulica
1952 - 1953
inventario
IGB-37
autori
Uccelli, Arturo
(progettista)
; Siriati, Alessandro
(costruttore)
collocazione
M2/ Gallerie Leonardo
descrizione
Questo modello è un interpretazione di studio per una sega idraulica, montata su una struttura di legno. Una canalizzazione porta a una ruota idraulica che è collegata attraverso un sistema biella-manovella alla sega. L'albero della ruota idraulica è anche collegato a un arpione che ingrana una ruota dentata. La ruota aziona un sistema di rulli e corde collegati a un carrello su cui è posizionato un tronco tagliato parzialmente
Il disegno di Leonardo risale ai primi anni fiorentini e si riferisce allo studio di una tipologia di seghe automatiche in uso in quel periodo, descritte anche da Francesco di Giorgio Martini. Il tratto di Leonardo, ancora approssimativo, dimostra che alla fine degli anni '70 egli non possiede ancora completa familiarità col disegno tecnico, che perfezionerà nel corso degli anni successivi, soprattutto a Milano.
La sega viene azionata dall'energia idraulica, che grazie al complesso sistema di ingranaggi e parti meccaniche, è in grado di produrre il contemporaneo movimento della sega verticale e lo spostamento sincronizzato del carrello su cui è posto il tronco da tagliare. Questo grazie a un sistema di biella e manovella e a un arpione che ingrana una ruota dentata che sposta di un'unità - tramite un sistema di corde e pulegge - il carrello con il tronco. Questo spostamento avviene in maniera sincrona al taglio della sega.
Il sistema biella manovella è un elemento essenziale per la trasformazione meccanica di un movimento rotatorio in un movimento rettilineo alternato. Viene introdotto nelle macchine da lavoro già all'inizio del 400, e Leonardo ne documenta gli usi più diversi.
Oltre ai disegni di seghe idrauliche da parte di ingegneri contemporanei, degli esemplari precedenti documentati è notevole quella disegnata dall'architetto medioevale Villard De Honnecourt nel suo taccuino duecento anni prima di Leonardo, che si inserisce quindi in una tradizione secolare di macchine da lavoro documentandola e arricchendola, piuttosto che porsi come genio inventore di mirabili macchine. Questa tesi è stata sostenuta da Bernard Gille, che tra i primi ha dimostrato negli anni '60 l'importanza delle fonti di Leonardo e della linea di continuità in cui la sua opera si inserisce.
Il disegno di Leonardo risale ai primi anni fiorentini e si riferisce allo studio di una tipologia di seghe automatiche in uso in quel periodo, descritte anche da Francesco di Giorgio Martini. Il tratto di Leonardo, ancora approssimativo, dimostra che alla fine degli anni '70 egli non possiede ancora completa familiarità col disegno tecnico, che perfezionerà nel corso degli anni successivi, soprattutto a Milano.
La sega viene azionata dall'energia idraulica, che grazie al complesso sistema di ingranaggi e parti meccaniche, è in grado di produrre il contemporaneo movimento della sega verticale e lo spostamento sincronizzato del carrello su cui è posto il tronco da tagliare. Questo grazie a un sistema di biella e manovella e a un arpione che ingrana una ruota dentata che sposta di un'unità - tramite un sistema di corde e pulegge - il carrello con il tronco. Questo spostamento avviene in maniera sincrona al taglio della sega.
Il sistema biella manovella è un elemento essenziale per la trasformazione meccanica di un movimento rotatorio in un movimento rettilineo alternato. Viene introdotto nelle macchine da lavoro già all'inizio del 400, e Leonardo ne documenta gli usi più diversi.
Oltre ai disegni di seghe idrauliche da parte di ingegneri contemporanei, degli esemplari precedenti documentati è notevole quella disegnata dall'architetto medioevale Villard De Honnecourt nel suo taccuino duecento anni prima di Leonardo, che si inserisce quindi in una tradizione secolare di macchine da lavoro documentandola e arricchendola, piuttosto che porsi come genio inventore di mirabili macchine. Questa tesi è stata sostenuta da Bernard Gille, che tra i primi ha dimostrato negli anni '60 l'importanza delle fonti di Leonardo e della linea di continuità in cui la sua opera si inserisce.
definizione
modello interpretativo
misure
altezza: 64,5 cm ca.; larghezza: 78,5 cm ca.; profondità: 50,5 cm ca.; peso: 9 kg ca.
materiali
legno; ferro; corda
acquisizione
Comitato Nazionale per le Celebrazioni Leonardesche (1953)
settore
Leonardo
bibliografia
Giorgione C., Leonardo da Vinci. La collezione di modelli del Museo, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, 2009
Sutera S., Leonardo : le fantastiche macchine di Leonardo da Vinci al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano : disegni e modelli, Milano, Skira, 2001
Curti O., Leonardo da Vinci al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Firenze, Scala, Istituto Fotografico Editoriale, 1979
Leonardo da Vinci, Il Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, a cura di Marinoni A., Firenze, Giunti Barbera, 1979, 12
Gallerie Leonardo, Le Gallerie di Leonardo da Vinci nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, 1963
Sutera S., Leonardo : le fantastiche macchine di Leonardo da Vinci al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano : disegni e modelli, Milano, Skira, 2001
Curti O., Leonardo da Vinci al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Firenze, Scala, Istituto Fotografico Editoriale, 1979
Leonardo da Vinci, Il Codice Atlantico della Biblioteca Ambrosiana di Milano, a cura di Marinoni A., Firenze, Giunti Barbera, 1979, 12
Gallerie Leonardo, Le Gallerie di Leonardo da Vinci nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, 1963
tipologia
modello
scheda ICCD
PST