Minolta Vectis S1
1996 ca.
inventario
IGB-9264
autori
Minolta Co. Ltd
(progettista/ costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Apparecchio fotografico compatto in metallo e plastica con corpo macchina impermeabile.
Frontalmente troviamo il foro per l'inserzione dell'obiettivo, con attacco a baionetta, coperto da un tappo in plastica e con pulsante di sblocco.
Sul retro del corpo macchina troviamo i dispositivi d'uso.
A sinistra troviamo il mirino (con regolazione diottrica da -4 a +2 diotrie), con sistema interno a specchi.
Al centro troviamo un display digitale per l'indicazione dei valori impostati (che si possono essere selezionati mediante i pulsanti posti sotto al display e variati mediante la rotella posta sotto a questi) dei programmi a soggetto (per ritratto, panorama, macro, sport, notte), del flash (incorporato sollevabile con sistema anti-occhi rossi, portata 1-5 mt), dell'autoscatto, della stampa dei dati fotografici (numeri foto, tempi, diaframma e data), ecc.
A destra si trova un interruttore per la selezione del modo d'uso (completamente automatico o manuale per diaframma, otturatore, flash e messa fuoco). Sotto al mirino troviamo l'interruttore di accensione e il pulsante per il riavvolgimento della pellicola (possibile anche in corso d'uso, sensibilità pellicola da 6 a 6400 ISO).
Superiormente sono inseriti il flash sollevabile e un attacco per un eventuale flash esterno.
Sul lato destro, in posizione un po' più avanzata, è posizionato il pulsante di scatto.
Sul fianco destro un piccolo selettore permette di scegliere il formato di stampa (memorizzato su una banda magnetica presente sulla pellicola): C per "classic" (25.1 x 16.7 mm; stampa 10x15 cm), H per "HDTV" (30.2 x 16.7 mm; stampa 10x18 cm), P per "panoramic" (30.2 x 9.5 mm; stampa 10x24 cm).
Sotto all'apparecchio è presente un foto filettato per l'inserzione su un cavalletto e lo sportellino per le batterie.
Il sistema APS (Advanced Photo System), nacque intorno al 1996 da studi effettuati congiuntamente da alcuni tra i maggiori produttori di fotocamere, in sostituzione del formato 35mm.
Fu creato un nuovo formato di pellicola in rullo, più piccolo del 35mm, contenuta in un rullino con una forma particolare che poteva essere inserito nella fotocamera solo in un senso e che non poteva essere aperto dall'utilizzatore. Questo tipo di rullino poteva essere aperto, e la pellicola sviluppata, solo da laboratori specializzati e dopo l'uso la pellicola rimaneva conservata all'interno del rullino stesso.
Sul rullino potevano venire immagazzinate, su una banda magnetica posta sul retro della pellicola, alcune informazioni riguardanti le pose: numero della posa, formato, data, titolo, ecc.
Tra le varie caratteristiche del sistema APS c'era la possibilità di produrre immagini in tre diversi formati:
C "classico" (25.1 x 16.7 mm; rapporto 3:2; formato stampe 4x6" o 10x15 cm);
H "HDTV" (30.2 x 16.7 mm; rapporto 16:9; formato stampe 4x7" o 10x18 cm);
P "panoramic" (30.2 x 9.5 mm; rapporto 3:1; formato stampe 4x12" o 10x24 cm).
La pellicola APS poteva essere sostituita durante l'uso, ad esempio per cambiate condizioni atmosferiche e necessità di usare una pellicola con diversa sensibilità.
Questo tipo di rullino portò con sè la nascita di fotocamere che utilizzavano questo sistema: dalle più semplici automatiche a fuoco fisso, ad apparecchi più sofisticati con zoom e sistemi di stampa della data, ecc.
I più grandi costruttori di macchine fotografiche produssero apparecchi che utilizzavano questo sistema: la Nikon con i modelli Nuvis, la Canon con i modelli Ixus Elph, la Minolta con i modelli Vectis, la Fuji con le Fotonex e le Nexia, Olympus con le serie Izoom e Newpic.
Minolta e Nikon produssero anche apparecchi con nuove tipologie di obiettivi (AF lenses).
Il sistema APS venne apprezzato soprattutto da utilizzatori non professionisti, soprattutto per usi con fotocamere compatte completamente automatiche.
All'inizio del XXI secolo, poco dopo l'introduzione sul mercato del sistema APS, si assiste alla diffusione della tecnologia digitale, con costi e potenzialità concorrenziali.
Da allora il formato APS è rimasto un sistema di nicchia.
Questo apparecchio fotografico è un prototipo donato al Museo nel 1996 in occasione della XIII Edizione del Salone Permanente delle Innovazioni.
I Saloni dell'Innovazione si sono svolti presso il Museo delle Scienza e della Tecnica negli anni '90 e consistevano in esposizioni temporanee in cui le aziende italiane mostravano i loro prodotti innovativi.
Frontalmente troviamo il foro per l'inserzione dell'obiettivo, con attacco a baionetta, coperto da un tappo in plastica e con pulsante di sblocco.
Sul retro del corpo macchina troviamo i dispositivi d'uso.
A sinistra troviamo il mirino (con regolazione diottrica da -4 a +2 diotrie), con sistema interno a specchi.
Al centro troviamo un display digitale per l'indicazione dei valori impostati (che si possono essere selezionati mediante i pulsanti posti sotto al display e variati mediante la rotella posta sotto a questi) dei programmi a soggetto (per ritratto, panorama, macro, sport, notte), del flash (incorporato sollevabile con sistema anti-occhi rossi, portata 1-5 mt), dell'autoscatto, della stampa dei dati fotografici (numeri foto, tempi, diaframma e data), ecc.
A destra si trova un interruttore per la selezione del modo d'uso (completamente automatico o manuale per diaframma, otturatore, flash e messa fuoco). Sotto al mirino troviamo l'interruttore di accensione e il pulsante per il riavvolgimento della pellicola (possibile anche in corso d'uso, sensibilità pellicola da 6 a 6400 ISO).
Superiormente sono inseriti il flash sollevabile e un attacco per un eventuale flash esterno.
Sul lato destro, in posizione un po' più avanzata, è posizionato il pulsante di scatto.
Sul fianco destro un piccolo selettore permette di scegliere il formato di stampa (memorizzato su una banda magnetica presente sulla pellicola): C per "classic" (25.1 x 16.7 mm; stampa 10x15 cm), H per "HDTV" (30.2 x 16.7 mm; stampa 10x18 cm), P per "panoramic" (30.2 x 9.5 mm; stampa 10x24 cm).
Sotto all'apparecchio è presente un foto filettato per l'inserzione su un cavalletto e lo sportellino per le batterie.
Il sistema APS (Advanced Photo System), nacque intorno al 1996 da studi effettuati congiuntamente da alcuni tra i maggiori produttori di fotocamere, in sostituzione del formato 35mm.
Fu creato un nuovo formato di pellicola in rullo, più piccolo del 35mm, contenuta in un rullino con una forma particolare che poteva essere inserito nella fotocamera solo in un senso e che non poteva essere aperto dall'utilizzatore. Questo tipo di rullino poteva essere aperto, e la pellicola sviluppata, solo da laboratori specializzati e dopo l'uso la pellicola rimaneva conservata all'interno del rullino stesso.
Sul rullino potevano venire immagazzinate, su una banda magnetica posta sul retro della pellicola, alcune informazioni riguardanti le pose: numero della posa, formato, data, titolo, ecc.
Tra le varie caratteristiche del sistema APS c'era la possibilità di produrre immagini in tre diversi formati:
C "classico" (25.1 x 16.7 mm; rapporto 3:2; formato stampe 4x6" o 10x15 cm);
H "HDTV" (30.2 x 16.7 mm; rapporto 16:9; formato stampe 4x7" o 10x18 cm);
P "panoramic" (30.2 x 9.5 mm; rapporto 3:1; formato stampe 4x12" o 10x24 cm).
La pellicola APS poteva essere sostituita durante l'uso, ad esempio per cambiate condizioni atmosferiche e necessità di usare una pellicola con diversa sensibilità.
Questo tipo di rullino portò con sè la nascita di fotocamere che utilizzavano questo sistema: dalle più semplici automatiche a fuoco fisso, ad apparecchi più sofisticati con zoom e sistemi di stampa della data, ecc.
I più grandi costruttori di macchine fotografiche produssero apparecchi che utilizzavano questo sistema: la Nikon con i modelli Nuvis, la Canon con i modelli Ixus Elph, la Minolta con i modelli Vectis, la Fuji con le Fotonex e le Nexia, Olympus con le serie Izoom e Newpic.
Minolta e Nikon produssero anche apparecchi con nuove tipologie di obiettivi (AF lenses).
Il sistema APS venne apprezzato soprattutto da utilizzatori non professionisti, soprattutto per usi con fotocamere compatte completamente automatiche.
All'inizio del XXI secolo, poco dopo l'introduzione sul mercato del sistema APS, si assiste alla diffusione della tecnologia digitale, con costi e potenzialità concorrenziali.
Da allora il formato APS è rimasto un sistema di nicchia.
Questo apparecchio fotografico è un prototipo donato al Museo nel 1996 in occasione della XIII Edizione del Salone Permanente delle Innovazioni.
I Saloni dell'Innovazione si sono svolti presso il Museo delle Scienza e della Tecnica negli anni '90 e consistevano in esposizioni temporanee in cui le aziende italiane mostravano i loro prodotti innovativi.
definizione
prototipo di apparecchio fotografico compatto, reflex monoculare, a sistema APS
misure
altezza: 7,5 cm; larghezza: 13 cm; lunghezza: 15 cm; diametro: 6 cm massimo (obiettivo); lunghezza: 10 cm (obiettivo)
materiali
metallo; plastica; gomma; vetro
acquisizione
Rossi & C. S.p.A. (1996)
iscrizioni
VECTIS
S-1 (documentaria)
11600144 (documentaria)
MINOLTA CO. LTD. OSAKA, JAPAN MADE IN MALAYSIA (documentaria)
11600144 (documentaria)
MINOLTA CO. LTD. OSAKA, JAPAN MADE IN MALAYSIA (documentaria)
settore
Fotocinematografia
bibliografia
Williamson D., Comprehensive Guide for Camera Collectors, Atglen, USA, Schiffer Publishing Ltd., 2004
tipologia
prototipo di apparecchio fotografico
scheda ICCD
PST