I pargoli cristiani


1920

inventario
IGB-1700
identificazione
del soggetto
tre fanciulli
autori
Wildt, Adolfo (esecutore)
collocazione
deposito
descrizione
Piccolo rilievo in marmo di Adolfo Wildt, raffigurante tre bambini con gli occhi chiusi, intrecciati da rami con frutti e sormontati da una mano.

Il marmo, in discrete condizioni di conservazione, nonostante una rottura ricomposta dell'angolo sinistro in basso, è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1958, con il lascito della collezione di Guido Rossi, che aveva anche un altro rilievo di Wildt, la Concezione (cfr n. inv. 1701), insieme al quale lo esponeva, montato su un cavalletto di Ettore Zaccari anch'esso conservato in museo, nell'appartamento di palazzo Berri Meregalli, nel cui atrio ancora si conserva la Vittoria di Wildt, comprata dall'industriale insieme a Giuseppe Chierichetti.
Secondo una consuetudine di Wildt, il piccolo marmo è il ritaglio del rilievo Maria dà luce ai pargoli cristiani, presentato con successo all'esposizione di Brera a Milano nel 1918: la critica vi vide l'auspicato ritorno all'ordine e alla tradizione, in particolare del Quattrocento toscano, come notato da Giorgio Nicodemi (Nicodemi 1931 p. 207). Del rilievo Wildt eseguì tre esemplari in marmo (uno ai Musei Civici di Forlì e gli altri in collezioni private; cfr Wildt 2011, p. 176).
Nel 1919 Wildt isolò i particolari della testa della Vergine -di cui si conoscono vari esemplari sia in bronzo che in marmo- e del gruppo dei Pargoli, di cui sono note almeno quattro versioni in marmo: questa, una ai Musei Civici di Forlì, dono di Raniero Paulucci de' Calboli e due in collezioni private. Si ha notizia anche di almeno un esemplare in bronzo, acquistato da Emilio Oberti nel 1925 (cfr. Mola 1988b, p. 56). Alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro si conservano i gessi del rilievo completo e del dettaglio con i Pargoli, donati dagli eredi nel 1990.
La complessa iconografia del rilievo, in parte leggibile anche nel ritaglio, è stata decifrata da Paola Mola: l'Albero della Vita che cresce dal ventre della Madonna e tra i cui rami ondeggiano tre pargoli dalle forme fetali, evidente allusione alla Trinità, è anche l'Albero di Jesse e riprende Il sogno della Vergine di Simone dei Crocifissi (Ferrara, Pinacoteca Nazionale), mentre la figura della Madonna, evocante la Madonna della quaglia di Pisanello (Verona, Musei di Castelvecchio), unisce il modello medievale della Visione della Vergine con quello rinascimentale della Madonna che rivela il Figlio-Verità (Mola 1995, pp. 155-156).
definizione
scultura
misure
altezza: 22,5 cm; larghezza: 25 cm; profondità: 5,5 cm; altezza: 30 cm; larghezza: 30 cm; profondità: 7 cm
materiali
marmo (scultura); legno (modanatura)
acquisizione
Rossi, Guido (1957)
mostre
Anima Mundi. I marmi di Adolfo Wildt
Gemonio, Museo Floriano Bodini, 15 luglio - 28 ottobre 2007

Ottocento Italiano. Da Lega a Wildt
Busto Arsizio, Fondazione Bandera, 18 novembre 2000 - 25 marzo 2001
settore
Collezioni d'arte
bibliografia
Wildt : l'anima e le forme tra Michelangelo e Klimt, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2012

Anima mundi. I marmi di Adolfo Wildt, a cura di Astrologo Abadal D./ Montrasio A., Cinisello Balsamo, Silvana, 2007

De Grada R. / Fiordimela C., Ottocento Novecento. Le collezioni d'arte del Museo della Scienza e della Tecnica "Leonardo da Vinci" di Milano, Garbagnate Milanese, Anthelios, 2000

Adolfo Wildt e i suoi allievi, a cura di Pontiggia E., Milano, skira, 2000

Ottino Della Chiesa A., Dipinti nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica : Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1962

Adolfo Wildt 1868-1931, a cura di Mola P., Milano, Mondadori, 1989

Mola P., Wildt, Milano, Franco Maria Ricci, 1988
tipologia
scultura
scheda ICCD
OA
Codifica Iconclass
42 A 46