affresco Ultima Cena
1626
inventario
D-825
autori
collocazione
M2/ Gallerie Leonardo
descrizione
Affresco strappato e riportato su tela raffigurante l'Ultima Cena, di Giovan Mauro della Rovere, detto il Fiammenghino
In questo grande affresco Giovan Mauro della Rovere si ispira chiaramente al Cenacolo di Leonardo, di cui riprende l'iconografia di Cristo e gli apostoli, pur inserita in una scenografia barocca insieme a personaggi secondari che restituiscono un'atmosfera più mondana e teatrale. Oltre un secolo dopo la sua realizzazione, Leonardo è ancora capace di ispirare artisti dalla maniera pur diversa.
Giovan Mauro della Rovere e il fratello Giovanni Battista, detti i Fiammenghini, lavorano all'inizio del 600 in molte chiese e oratori del milanese come abili frescanti e narratori di storie. Questo affresco in particolare proviene dall'Oratorio dei Disciplini di Sant'Ambrogio, edificato alla fine del Cinquecento per volontà di San Carlo Borromeo nella parrocchia di San Michele alla Chiusa, nel sestiere di Porta Ticinese. Dopo la soppressione della confraternita in epoca napoleonica, l'oratorio e le sue pertinenze vengono frazionati e venduti. L'affresco, strappato su iniziativa di privati all'inizio del Novecento, è stato acquistato nel 1956 dalla Provincia di Milano, oggi Città Metropolitana, che lo ha depositato in Museo nel 1977.
In questo grande affresco Giovan Mauro della Rovere si ispira chiaramente al Cenacolo di Leonardo, di cui riprende l'iconografia di Cristo e gli apostoli, pur inserita in una scenografia barocca insieme a personaggi secondari che restituiscono un'atmosfera più mondana e teatrale. Oltre un secolo dopo la sua realizzazione, Leonardo è ancora capace di ispirare artisti dalla maniera pur diversa.
Giovan Mauro della Rovere e il fratello Giovanni Battista, detti i Fiammenghini, lavorano all'inizio del 600 in molte chiese e oratori del milanese come abili frescanti e narratori di storie. Questo affresco in particolare proviene dall'Oratorio dei Disciplini di Sant'Ambrogio, edificato alla fine del Cinquecento per volontà di San Carlo Borromeo nella parrocchia di San Michele alla Chiusa, nel sestiere di Porta Ticinese. Dopo la soppressione della confraternita in epoca napoleonica, l'oratorio e le sue pertinenze vengono frazionati e venduti. L'affresco, strappato su iniziativa di privati all'inizio del Novecento, è stato acquistato nel 1956 dalla Provincia di Milano, oggi Città Metropolitana, che lo ha depositato in Museo nel 1977.
definizione
dipinto
misure
lunghezza: 770 cm; altezza: 526 cm
acquisizione
Amministrazione Provinciale - Città Metropolitana di Milano (1977)
settore
Collezioni d'arte
tipologia
dipinto
scheda ICCD
OA