bobina nastro magnetico per memoria a nastro
inventario
D-1221
autori
I.B.M. Italia
(costruttore/ produttore/ progettista)
collocazione
deposito
descrizione
L'oggetto consiste in un nastro di materiale plastico scuro (è il colore dello strato superficiale ferromagnetico, probabilmente ossido ferrico o biossido di cromo) avvolto su una bobina in materiale plastico traslucido.
Verso la metà degli anni '50 si avvio l'introduzione in modo sistematico di memorie ausiliarie esterne agli elaboratori elettronici. Nastri, dischi e tamburi magnetici che registrano grandi quantità di informazioni da conservare permanentemente o da utilizzare rapidamente durante le fasi di elaborazione; ciò amplia notevolmente le possibilità applicative degli elaboratori.
Le informazioni sui nastri, fettucce di plastica ricoperti di materiale ferromagnetico (ossido ferrico o biossido di cromo), sono registrate sotto forma di punti magnetizzati o non magnetizzati lungo piste parallele a rappresentare i simboli 0 e 1. Come avviene per un normale registratore, i dati sono registrati o letti mediante una testina magnetica.
Più unità a nastri possono essere collegate allo stesso elaboratore, permettendo così di immagazzinare milioni di informazioni, registrandole o leggendole alla velocità di circa 15.000 numeri o lettere al secondo, di molto superiore cioè a quella realizzabile mediante schede perforate.
L'UNIVAC di Eckert e Mauchly è tra i primi elaboratori ad essere equipaggiato con unità a nastro magnetico di prestazioni soddisfacenti. Inoltre, poiché la lettura di schede e la stampa su carta erano operazioni troppo lente in confronto alla velocità dell'elaborazione elettronica, l'UNIVAC prevedeva che l'unità centrale scambiasse dati solo con le unità a nastro che erano assai più veloci. Il concetto innovativo era quello delle operazioni fuori linea realizzate mediante convertitori autonomi rispetto all'unità centrale: scheda-nastro (per l'input) e nastro-scheda e nastro-stampante (per l'output).
Verso la metà degli anni '50 si avvio l'introduzione in modo sistematico di memorie ausiliarie esterne agli elaboratori elettronici. Nastri, dischi e tamburi magnetici che registrano grandi quantità di informazioni da conservare permanentemente o da utilizzare rapidamente durante le fasi di elaborazione; ciò amplia notevolmente le possibilità applicative degli elaboratori.
Le informazioni sui nastri, fettucce di plastica ricoperti di materiale ferromagnetico (ossido ferrico o biossido di cromo), sono registrate sotto forma di punti magnetizzati o non magnetizzati lungo piste parallele a rappresentare i simboli 0 e 1. Come avviene per un normale registratore, i dati sono registrati o letti mediante una testina magnetica.
Più unità a nastri possono essere collegate allo stesso elaboratore, permettendo così di immagazzinare milioni di informazioni, registrandole o leggendole alla velocità di circa 15.000 numeri o lettere al secondo, di molto superiore cioè a quella realizzabile mediante schede perforate.
L'UNIVAC di Eckert e Mauchly è tra i primi elaboratori ad essere equipaggiato con unità a nastro magnetico di prestazioni soddisfacenti. Inoltre, poiché la lettura di schede e la stampa su carta erano operazioni troppo lente in confronto alla velocità dell'elaborazione elettronica, l'UNIVAC prevedeva che l'unità centrale scambiasse dati solo con le unità a nastro che erano assai più veloci. Il concetto innovativo era quello delle operazioni fuori linea realizzate mediante convertitori autonomi rispetto all'unità centrale: scheda-nastro (per l'input) e nastro-scheda e nastro-stampante (per l'output).
definizione
bobina nastro magnetico per memoria a nastro
misure
altezza: 1,8 cm; diametro: 21,5 cm; peso: 0,5 kg
materiali
plastica; materiale ferromagnetico
acquisizione
I.B.M. Italia (1975)
iscrizioni
0 8 097388 (documentaria)
IBM (commerciale)
TST 3200 (documentaria/ funzionale)
IBM (commerciale)
TST 3200 (documentaria/ funzionale)
settore
Calcolo e Informatica
bibliografia
I.B.M. Italia, Il calcolo automatico nella storia / Guida ai visitatori della mostra dedicata al "Calcolo automatico nella storia" ed organizzata dalla IBM ITALIA al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Milano, I.B.M. Italia, 1959
I.B.M. Italia, Tre secoli di elaborazione dei dati, a cura di De Pra' R., Milano, I.B.M. Italia, 1975
I.B.M. Italia, Tre secoli di elaborazione dei dati, a cura di De Pra' R., Milano, I.G.I.S., 1980
I.B.M. Italia, Tre secoli di elaborazione dei dati, a cura di De Pra' R., Milano, I.B.M. Italia, 1975
I.B.M. Italia, Tre secoli di elaborazione dei dati, a cura di De Pra' R., Milano, I.G.I.S., 1980
tipologia
bobina nastro magnetico
scheda ICCD
PST