Calcolatrice Facit ESA-0


1954

inventario
IGB-9486
autori
Facit (costruttore)
collocazione
deposito
descrizione
Calcolatrice elettromeccanica verniciata di verde, costituita da una base poggiante su quattro piedini di gomma, e da un coperchio che racchiude il motore e i meccanismi di funzionamento. Sul lato anteriore, la macchina presenta una tastiera ridotta con dieci tasti in plastica verde, numerati da 0 a 9 e disposti su due file. Ai lati della tastiera sono situati i comandi delle operazioni e della computazione dei valori sul totalizzatore; la calcolatrice inoltre è dotata di tre tasto rossi per lo spostamento degli ordini decimali delle cifre selezionate. La macchina è provvista di un sistema di controllo della cifra impostata, costituito da un indicatore di nove spazi posto al di sopra della tastiera. Nella parte superiore del lato anteriore sono collocati il totalizzatore a tredici spazi e il contatore a otto spazi. Tre diversi tasti in plastica rossi, posti anteriormente alla tastiera, comandano l'azzeramento dell'indicatore di controllo, del contatore e del totalizzatore. Svitando la copertura superiore si accede al motore elettrico e alla parte meccanica. Sul lato posteriore si trova una presa bipolare per il collegamento della macchina alla rete di alimentazione.

Nell'evoluzione del calcolo automatizzato, il passaggio dalle addizionatrici alle le calcolatrici è caratterizzato dalla presenza di un organo meccanico, detto traspositore, che consente l'automazione della moltiplicazione attraverso la memorizzazione del fattore sul numeratore. La prima macchina di questo tipo viene realizzata dal filosofo e matematico tedesco Gottfried Leibniz, il quale, tra il 1671 e il 1694, si è dedicato allo sviluppo della macchina aritmetica di Blaise Pascal del 1642. La fondamentale innovazione introdotta da Leibniz consiste nell'utilizzo di un pignone con denti di diversa lunghezza, grazie al quale ha reso possibile la ripetizione automatica dell'addizione, ottenendo la moltiplicazione senza la necessità della continua reimpostazione dei numeri. Il fisico e matematico veneziano Giovanni Poleni nel progetto della propria macchina calcolatrice utilizzò un traspositore di diversa concezione, costituito da una ruota con un numero variabile di denti. Sviluppando questo progetto, nel 1878 lo svedese Willgodt T. Odhner brevettò la Brunswiga, una calcolatrice basata su un sistema di ruote dentate, rotanti su uno stesso asse azionato a manovella. Le calcolatrici Facit riprendono questo principio.
Accanto alle innovazioni meccaniche, come l'utilizzo della tastiera, estesa o ridotta, e dell'azionatore intermedio per il controllo dell'impostazione dei dati, la ricerca, volta a rendere sempre più pratica e funzionale l'automazione delle macchine da calcolo, si concentrò sull'elaborazione di macchine alimentate elettricamente in modo da ridurre i tempi di utilizzo e la fatica dell'operatore. Molte aziende di produzione affiancavano linee di macchine manuali ed elettriche.
La Facit ESA-0 venne prodotta tra il 1949 e il 1956; la datazione dell'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" è stata determinata in base al numero di serie.
definizione
calcolatrice elettromeccanica
misure
altezza: 18 cm; larghezza: 27 cm; lunghezza: 29 cm; peso: 20 kg
materiali
metallo; plastica; gomma
acquisizione
Busi, Mauro (2000)
iscrizioni
FACIT (commerciale)
MADE BY / ÅTVIDABERG - FACIT / SWEDEN / PROTECTED BY PATENTS / IN SWEDEN AND OTHER COUNTRIES (documentaria)
MOD. ESA-01 / 220V ~= 65W (documentaria)
359886 (documentaria)
ELECTROLUX / TYP KS 3430 / N°4510273 / V 200-220 IN W / R/M 4000 UT W (documentaria)
125363 (documentaria)
1623 (documentaria)
1623 (documentaria)
RAG. GAVA / USATO (documentaria)
LAGOMARSINO / MILANO - PIAZZA DUOMO, 21 (commerciale)
settore
Calcolo e Informatica
tipologia
calcolatrice
scheda ICCD
PST