Soroban


1850 - 1940

inventario
IGB-1415
autori
manifattura giapponese
collocazione
deposito
descrizione
Abaco giapponese in legno costituito da una base nella quale sono inserite nove colonne; ogni colonna contiene sei palline, separate da una parete divisoria in modo tale che una pallina rimanga isolata nella parte alta dell'abaco. Una lamina di avorio con iscrizioni ideografiche in corrispondenza di ogni colonna è posta al di sopra del divisorio.

L'abaco viene considerato come uno dei più antichi strumenti di calcolo, già presente presso i Caldei e, più tardi, presso i Greci e i Romani. L'utilizzo dell'abaco ha continuato ad essere diffuso in Europa fino a dopo il Medio Evo. L'utilizzo di strumenti simili sono inoltre è esteso tra aree culturali molto differenti, dall'India, alla Cina, al Giappone. Nei Paesi dell'Estremo Oriente l'abaco ha continuato ad essere usato fino a tempi relativamente recenti.
L'abaco, chiamato Soroban, è stato introdotto in Giappone dalla Cina nel XVII sec ed ha continuato ad essere utilizzato fino al XX secolo. E' possibile datare la produzione dell'esemplare posseduto dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" all'incirca tra il 1850 e il 1940. Fino al 1850 infatti circa gli abachi giapponesi presentavano sette palline per ogni colonna, con due palline al di sopra del divisorio, come negli abachi cinesi; successivamente il numero delle palline al di sopra del divisorio è stato ridotto ad una. Alla fine degli anni '30 del 1900 il numero delle palline è stato ulteriormente diminuito a cinque, con l'eliminazione di una pallina anche al di sotto del divisorio.
definizione
abaco
misure
altezza: 1,2 cm; larghezza: 9,3 cm; lunghezza: 4,7 cm
materiali
legno; avorio
acquisizione
Mauro, Edi e Francesco (1960)
iscrizioni
1415 (inventariale)
settore
Calcolo e Informatica
tipologia
abaco
scheda ICCD
PST