Unità idraulica del motore Atlas MA-5 del razzo Atlas
1950 - 1969
inventario
D-1589
collocazione
M2/ iLab Base Marte
descrizione
Apparato idraulico per motore a razzo dotato di una ventina di piccoli raccordi idraulici alcuni dei quali sono aperti, altri ciechi e altri ancora chiusi con i tappi originali.
Su una targhetta metallica di colore rosso sono riportati alcuni dati tecnici.
E' inoltre presente un raro sigillo cartaceo riportante il logo del Progetto Mercury con la scritta "Project Mercury - Convair Astronautics" e la data del 20 settembre 1961. La Convair Astronautics era la divisione spaziale della General Dynamics.
Questo apparato idraulico faceva parte di un motore MA-5 utilizzato sui razzi della famiglia Atlas i lanciatori adottati dalla NASA all'interno del progetto Mercury il primo programma americano finalizzato alla messa in orbita di esseri umani che fu attivo dal 1958 al 1963.
Tali dispositivi avevano una funzione fondamentale perché permettevano di controllare la spinta impressa durante le prime fasi di accelerazione, ovvero quella subito dopo il distacco dalla rampa di lancio, e quindi di garantire la regolare generazione della potenza necessaria a sollevarsi in volo.
L'unità in questione fu prodotta dalla Parker Aircraft Company per conto della Rocketdyne Division della North American Rockwell l'azienda che, per conto della NASA, aveva in appalto la costruzione del motore del razzo Atlas.
I motori utilizzavano kerosene e ossigeno liquido e vennero prodotti in cinque diversi modelli appositamente per essere montati sul lanciatore Atlas. Questo, in origine, nasceva come missile intercontinentale balistico ma venne poi adattato per usi spaziali; fu con esso che vennero lanciati nello Spazio i primi quattro astronauti americani.
Il progetto Mercury fu ufficialmente approvato il 7 ottobre 1958 e fortemente sostenuto dal presidente americano Dwight Eisenhower. Con esso gli Stati Uniti tentarono di mettere un uomo in orbita terrestre prima dell'Unione Sovietica ma senza riuscirci e, anzi, venendo battuti in velocità dai sovietici. Il primo uomo nello Spazio, infatti, fu il cosmonauta russo Yurj Gagarin che compì un'unica orbita a bordo della Vostok 1 il 12 aprile 1961.
Nato nell'ambito della US Air Force il programma Mercury venne successivamente preso in carico dalla NASA, la neocostituita agenzia spaziale civile. Vennero condotti 20 voli di sviluppo senza equipaggio a bordo (ma in alcuni casi utilizzando degli animali) e, tra il 1961 e il 1963, sei missioni con astronauti tutte coronate da successo, due suborbitali e quattro orbitali.
La navicella spaziale usata nel programma Mercury era una piccola capsula con lo spazio appena sufficiente a ospitare un astronauta il quale non aveva modo di spostarsi dalla sua posizione e, per il suo lancio, vennero utilizzati due tipi di razzi. I primi due dei sei voli con un astronauta a bordo utilizzarono lanciatori della famiglia Redstone, i quattro voli in orbita attorno alla Terra utilizzarono invece un Atlas.
Il progetto Mercury fu determinante per la NASA così come il successivo progetto Gemini. Senza di essi, probabilmente, l'ambiziosissimo progetto Apollo non avrebbe avuto il successo che poi ha avuto.
Su una targhetta metallica di colore rosso sono riportati alcuni dati tecnici.
E' inoltre presente un raro sigillo cartaceo riportante il logo del Progetto Mercury con la scritta "Project Mercury - Convair Astronautics" e la data del 20 settembre 1961. La Convair Astronautics era la divisione spaziale della General Dynamics.
Questo apparato idraulico faceva parte di un motore MA-5 utilizzato sui razzi della famiglia Atlas i lanciatori adottati dalla NASA all'interno del progetto Mercury il primo programma americano finalizzato alla messa in orbita di esseri umani che fu attivo dal 1958 al 1963.
Tali dispositivi avevano una funzione fondamentale perché permettevano di controllare la spinta impressa durante le prime fasi di accelerazione, ovvero quella subito dopo il distacco dalla rampa di lancio, e quindi di garantire la regolare generazione della potenza necessaria a sollevarsi in volo.
L'unità in questione fu prodotta dalla Parker Aircraft Company per conto della Rocketdyne Division della North American Rockwell l'azienda che, per conto della NASA, aveva in appalto la costruzione del motore del razzo Atlas.
I motori utilizzavano kerosene e ossigeno liquido e vennero prodotti in cinque diversi modelli appositamente per essere montati sul lanciatore Atlas. Questo, in origine, nasceva come missile intercontinentale balistico ma venne poi adattato per usi spaziali; fu con esso che vennero lanciati nello Spazio i primi quattro astronauti americani.
Il progetto Mercury fu ufficialmente approvato il 7 ottobre 1958 e fortemente sostenuto dal presidente americano Dwight Eisenhower. Con esso gli Stati Uniti tentarono di mettere un uomo in orbita terrestre prima dell'Unione Sovietica ma senza riuscirci e, anzi, venendo battuti in velocità dai sovietici. Il primo uomo nello Spazio, infatti, fu il cosmonauta russo Yurj Gagarin che compì un'unica orbita a bordo della Vostok 1 il 12 aprile 1961.
Nato nell'ambito della US Air Force il programma Mercury venne successivamente preso in carico dalla NASA, la neocostituita agenzia spaziale civile. Vennero condotti 20 voli di sviluppo senza equipaggio a bordo (ma in alcuni casi utilizzando degli animali) e, tra il 1961 e il 1963, sei missioni con astronauti tutte coronate da successo, due suborbitali e quattro orbitali.
La navicella spaziale usata nel programma Mercury era una piccola capsula con lo spazio appena sufficiente a ospitare un astronauta il quale non aveva modo di spostarsi dalla sua posizione e, per il suo lancio, vennero utilizzati due tipi di razzi. I primi due dei sei voli con un astronauta a bordo utilizzarono lanciatori della famiglia Redstone, i quattro voli in orbita attorno alla Terra utilizzarono invece un Atlas.
Il progetto Mercury fu determinante per la NASA così come il successivo progetto Gemini. Senza di essi, probabilmente, l'ambiziosissimo progetto Apollo non avrebbe avuto il successo che poi ha avuto.
definizione
apparato idraulico per motore a razzo
acquisizione
Spada, Antonio Benedetto (2014/03/25)
settore
Spazio
tipologia
apparato idraulico
scheda ICCD
PST