Finestrino dello space shuttle sovietico Buran
inventario
D-1411
collocazione
M2/ Spazio
descrizione
Il finestrino ha forma quadrata ed è caratterizzato da un vetro di grosso spessore, probabilmente realizzato a più strati, inserito all'interno di un massiccio frame in acciaio. Quest'ultimo ha un bordo ondulato sul quale sono presenti alcune scritte in russo. Lungo tutta la lunghezza del frame, che è variamente lavorato, sono presenti alcuni perni tra i quali corre un filo in acciaio.
Su un lato del finestrino il vetro è protetto da un pannello metallico di copertura asportabile e colorato esternamente di rosso; sulla parte interna sono riportate alcune scritte e numeri.
Il programma Buran (Tempesta) è stato un progetto sovietico finalizzato allo sviluppo di veicoli spaziali riutilizzabili iniziato nel 1974 presso l'Istituto Centrale di Aeroidrodinamica di Mosca e formalmente conclusosi nel 1993. Venne avviato dall'Unione Sovietica come risposta al programma Space Shuttle degli Stati Uniti che negli anni '80 sollevò notevoli preoccupazioni tra l'esercito sovietico che temeva potesse essere utilizzato per scopi militari a causa del suo enorme carico utile.
Ufficialmente, il Buran avrebbe dovuto essere utilizzato per portare in orbita veicoli spaziali, cosmonauti e rifornimenti; in realtà, fin dall'inizio, il programma assunse una natura esclusivamente militare non essendo previsti usi civili ed essendo stato progettato come un sistema militare per il posizionamento nello Spazio di armi.
Oltre alle ragioni economiche, Buran è stato infatti il progetto più grande e costoso nella storia dell'esplorazione spaziale sovietica, è senz'altro a causa di questa sua natura originaria che il programma venne abbandonato con la caduta dell'URSS e il cambiamento degli equilibri e delle tensioni geopolitiche.
Come avveniva con lo Shuttle anche per il Buran era previsto che venisse trasportato dal luogo di atterraggio alla base di lancio in groppa a un grosso aereo specificamente realizzato l'enorme Antonov An-225 Mriya, il più grande aeroplano esistente. Prodotto e stanziato in Ucraina, Mriya è stato distrutto dai russi nel 2022 durante le operazioni di attacco messe in atto per invadere del Paese.
Molte erano le somiglianze con il progetto americano soprattuto dal punto di vista estetico. Nel programma Buran, infatti, solo l'orbiter era progettato per essere riutilizzabile mentre il razzo Energia, usato come veicolo di lancio, veniva perduto.
Anche il design interno e funzionale della navetta, che in effetti come nello Shuttle funzionava come uno spazioplano di rientro, era molto diverso. I motori principali non erano installati sul corpo della navetta ma sul razzo Energia e quindi non venivano portati in orbita. Come nello Shuttle, però, esistevano motori a razzo più piccoli posizionati sul corpo del velivolo che potevano essere usati per fornire un minimo di propulsione in orbita nonché la necessaria spinta per deorbitare e rientrare a terra.
Il primo e unico volo di una navetta Buran, per altro senza equipaggio, venne effettuato il 15 novembre 1988 dal Buran 1.01. Il primo volo del Buran 1.02, invece, era previsto per la fine del 1991 quando era previsto attraccasse automaticamente alla stazione Mir dove sarebbe stato visitato da un equipaggio ma, successivamente, venne pianificato un meno ambizioso atterraggio automatico. Tuttavia, nel 1990, a seguito del crollo dell'URSS, il programma Energia-Buran venne sospeso e nel 1993 definitivamente chiuso.
Tutto quello che ne rimaneva erano alcuni modelli di volo in varie fasi di costruzione. Tra questi il Buran 1.01, protagonista del primo e unico volo compiuto nel 1988, e la seconda navetta Buran 1.02, completa al 95 % sono state dimenticate in un hangar dello spazioporto di Bajkonur nel mezzo della steppa kazaka. La Buran 1.01 ha incontrato uno sfortunato destino nel 2002 quando è stata distrutta dal crollo del tetto dell'hangar dell'edificio dove era immagazzinato ma una sorte non molto migliore è toccata alla Buran 1.02 che è stata più volte vandalizzata e saccheggiata nonostante la base spaziale sia sorvegliata.
Della seconda serie di navicelle la Buran 2.01, completa per circa il 30-50%, è conswervata all'aeroporto di Zhukovsky mentre gli orbiter Buran 2.02 e Buran 2.03, che erano nelle prime fasi di assemblaggio, sono stati smontati e distrutti.
Su un lato del finestrino il vetro è protetto da un pannello metallico di copertura asportabile e colorato esternamente di rosso; sulla parte interna sono riportate alcune scritte e numeri.
Il programma Buran (Tempesta) è stato un progetto sovietico finalizzato allo sviluppo di veicoli spaziali riutilizzabili iniziato nel 1974 presso l'Istituto Centrale di Aeroidrodinamica di Mosca e formalmente conclusosi nel 1993. Venne avviato dall'Unione Sovietica come risposta al programma Space Shuttle degli Stati Uniti che negli anni '80 sollevò notevoli preoccupazioni tra l'esercito sovietico che temeva potesse essere utilizzato per scopi militari a causa del suo enorme carico utile.
Ufficialmente, il Buran avrebbe dovuto essere utilizzato per portare in orbita veicoli spaziali, cosmonauti e rifornimenti; in realtà, fin dall'inizio, il programma assunse una natura esclusivamente militare non essendo previsti usi civili ed essendo stato progettato come un sistema militare per il posizionamento nello Spazio di armi.
Oltre alle ragioni economiche, Buran è stato infatti il progetto più grande e costoso nella storia dell'esplorazione spaziale sovietica, è senz'altro a causa di questa sua natura originaria che il programma venne abbandonato con la caduta dell'URSS e il cambiamento degli equilibri e delle tensioni geopolitiche.
Come avveniva con lo Shuttle anche per il Buran era previsto che venisse trasportato dal luogo di atterraggio alla base di lancio in groppa a un grosso aereo specificamente realizzato l'enorme Antonov An-225 Mriya, il più grande aeroplano esistente. Prodotto e stanziato in Ucraina, Mriya è stato distrutto dai russi nel 2022 durante le operazioni di attacco messe in atto per invadere del Paese.
Molte erano le somiglianze con il progetto americano soprattuto dal punto di vista estetico. Nel programma Buran, infatti, solo l'orbiter era progettato per essere riutilizzabile mentre il razzo Energia, usato come veicolo di lancio, veniva perduto.
Anche il design interno e funzionale della navetta, che in effetti come nello Shuttle funzionava come uno spazioplano di rientro, era molto diverso. I motori principali non erano installati sul corpo della navetta ma sul razzo Energia e quindi non venivano portati in orbita. Come nello Shuttle, però, esistevano motori a razzo più piccoli posizionati sul corpo del velivolo che potevano essere usati per fornire un minimo di propulsione in orbita nonché la necessaria spinta per deorbitare e rientrare a terra.
Il primo e unico volo di una navetta Buran, per altro senza equipaggio, venne effettuato il 15 novembre 1988 dal Buran 1.01. Il primo volo del Buran 1.02, invece, era previsto per la fine del 1991 quando era previsto attraccasse automaticamente alla stazione Mir dove sarebbe stato visitato da un equipaggio ma, successivamente, venne pianificato un meno ambizioso atterraggio automatico. Tuttavia, nel 1990, a seguito del crollo dell'URSS, il programma Energia-Buran venne sospeso e nel 1993 definitivamente chiuso.
Tutto quello che ne rimaneva erano alcuni modelli di volo in varie fasi di costruzione. Tra questi il Buran 1.01, protagonista del primo e unico volo compiuto nel 1988, e la seconda navetta Buran 1.02, completa al 95 % sono state dimenticate in un hangar dello spazioporto di Bajkonur nel mezzo della steppa kazaka. La Buran 1.01 ha incontrato uno sfortunato destino nel 2002 quando è stata distrutta dal crollo del tetto dell'hangar dell'edificio dove era immagazzinato ma una sorte non molto migliore è toccata alla Buran 1.02 che è stata più volte vandalizzata e saccheggiata nonostante la base spaziale sia sorvegliata.
Della seconda serie di navicelle la Buran 2.01, completa per circa il 30-50%, è conswervata all'aeroporto di Zhukovsky mentre gli orbiter Buran 2.02 e Buran 2.03, che erano nelle prime fasi di assemblaggio, sono stati smontati e distrutti.
definizione
finestrino di navicella spaziale
misure
lunghezza: 61 cm; larghezza: 10 cm; altezza: 65 cm; peso: 24.8 kg
acquisizione
Spada, Antonio Benedetto (2014)
settore
Spazio
tipologia
finestrino di navicella spaziale
scheda ICCD
PST